Il Cile può realizzare un sistema elettrico a zero emissioni entro il 2035 con il supporto tecnico ed economico
Uno studio sviluppato dall'Associazione cilena per le energie rinnovabili e l'accumulo (ACERA AG) e dall'Istituto dei sistemi di ingegneria complessi (ISCI) conclude che è tecnicamente fattibile far funzionare il sistema elettrico nazionale senza la produzione di combustibili fossili, con investimenti nell'accumulo di energia rinnovabile e una domanda flessibile.
7 maggio 2025 Luis Ini
Da pv magazine LatAm
L'Associazione cilena per le energie rinnovabili e l'accumulo (ACERA AG) e l'Istituto dei sistemi di ingegneria complessi (ISCI) hanno presentato un nuovo studio che analizza i percorsi verso un funzionamento senza emissioni del sistema elettrico nazionale, inclusi scenari per il 2030, 2035 e 2040. Il rapporto descrive in dettaglio le condizioni tecniche ed economiche necessarie per raggiungere questo obiettivo.
Lo studio, intitolato Analisi costi/benefici dei potenziali percorsi verso un funzionamento a emissioni zero del sistema elettrico nazionale, aggiorna un'analisi precedente condotta nel 2022. Questa versione include nuove proiezioni e scenari a breve e medio termine, considerando fattori quali il graduale ritiro della produzione di energia da combustibili fossili, la crescita delle energie rinnovabili variabili, lo sviluppo di sistemi di accumulo di energia e il ruolo della domanda flessibile come fattore abilitante del sistema.
Secondo il documento, l'eliminazione della produzione di energia da combustibili fossili è fattibile entro il 2035, a condizione che venga garantita un'espansione proporzionale delle energie rinnovabili e dell'accumulo e che vengano mantenuti gli standard di sicurezza dell'approvvigionamento elettrico. Inoltre, si stima che l'integrazione della domanda flessibile potrebbe evitare fino a 8,8 GW di nuova capacità installata, riducendo i costi e aumentando l'efficienza operativa.
L'analisi include scenari estremi derivanti da eventi meteorologici avversi, come siccità o scarsa produzione eolica. In queste condizioni, sarebbero necessari investimenti aggiuntivi equivalenti a 6 GW in capacità rinnovabile e accumulo per garantire l'affidabilità del sistema.
Un altro dato rilevante è che l'attuale traiettoria di investimento, focalizzata principalmente sull'energia solare con accumulo, potrebbe comportare costi più elevati rispetto a un'espansione più bilanciata che includa la generazione eolica. Questo perché l'energia eolica, operando sia di giorno che di notte, richiede minori investimenti in accumulo a parità di domanda.
Infine, lo studio prevede che entro il 2040 l'attuale capacità installata del Paese dovrà raddoppiare, raggiungendo una potenza compresa tra 60 e 70 GW, per coprire nuovi consumi come l'elettromobilità e la produzione di idrogeno. Ciò richiederà una pianificazione coordinata della trasmissione, dello stoccaggio e della regolazione che consenta l'integrazione efficiente delle nuove tecnologie nel sistema elettrico nazionale.